venerdì 4 aprile 2014

- Catene, spalle e pad -


Dopo due mesi di distanza dalla falesia, mi dirigo verso Frachiamo, in Valle dell'Orco, con l'intento di fare un pò di tiri per riabituarmi alla scalata con la corda.
Inizio con un buon riscaldamento e poi decido di riprendere tra le mani il tiro che, in passato, mi ha dato del gran filo da torcere: "Magia". Ricordo la frustrazione di essere a mezzo metro dalla catena, sentire le mani che si aprono, perdere il contatto con le prese, e ritrovarsi in un attimo appeso qualche metro piu sotto, con la consapevolezza che manca ancora qualcosa.
Parto senza aspettative per riguardare e riprovare i movimenti, ritrovare gli appoggi giusti, e reimmagazzinare la fatica necessaria. Con un paio di resting e un po di confusione arrivo in catena, sentendomi come le volte precedenti.
Dopo una mezz'ora di pausa mi lego, ripasso i movimenti, libero la testa...e parto. Inaspettatamente mi trovo al primo riposo senza fatica, un paio di sghisate e riparto, bidito...incrocio...chiusura...e riposo...cerco di decontrarre un attimo...spallata...tacca...apertura, e come per MAGIA mi ritrovo sulle ultime due prese dure con ancora l'energia necessaria ad arrivare in catena; moschettono e finalmente mi godo il momento di soddisfazione e liberazione.

 "Magia" 7c. Ph. Ethan Baruzzo
"Magia" 7c. Ph. Ethan Baruzzo
 

Qualche giorno dopo è il momento dell'ultima tappa del TCC, ospitato dalla storica palestra "B-Side" di Torino. Complice un dolore alla spalla derivante dagli allenamenti della settimana, parto un pò timoroso sui primi blocchi. Tuttavia non sento male, riesco a scalare abbastanza tranquillo, e pian piano chiudo diversi blocchi, cinque blu e due gialli, terminando la gara circa a metà classifica.
 
 
L'ultimo week-end di marzo, io e Giada, prendiamo parte ad un raduno boulder a Novalesa, in Val Susa, in un area da poco rivalorizzata. L'ambiente è molto bello, l'organizzazione ottima e i partecipanti molto numerosi. La roccia, a mio parere non è bellissima, anche se comunque molto varia a seconda dei settori, e le linee molto diverse tra di loro, placca, strapiombi, spigoli, ecc..., con una grande varietà di stili di scalata.
Forse la stanchezza, il caldo, e la giornata "no", fanno si che non riesco a chiudere ciò che vorrei, mentre Giada riesce a risolvere diverse linee. Con un po di delusione torno a casa, contento comunque di aver visto un posto nuovo, e scalato con tante persone.

 Ph. Pietro Tribuzio
 Ph. Pietro Tribuzio
Ph. Andrea Botto
Finisce così marzo e la stagione fredda, lasciando spazio a nuovi obiettivi e progetti, con la grande motivazione che porto sempre con me.